Terapia della cistite
La cistite batterica è un'infezione alle vie urinarie è caratterizzata dalla presenza di batteri nelle urine, di nitriti e leucociti nello stick delle urine e di dolorosi sintomi dovuti all'infiammazione vescicale: urgenza, frequenza, dolore alla minzione (stranguria), peso vescicale (tenesmo).
L'80% delle cistiti batteriche sono provocate dall'Escherichia coli.
Quando si è in preda ad un attacco acuto di cistite ci si sente persi, si tende a perdere lucidità e a non sapere come affrontare il problema. Ecco una lista di cosa fare quando hai un attacco acuto di cistite ed una tabella riassuntiva di cosa assumere e quando.
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- Durante un attacco acuto
- In caso di terapia antibiotica
- In età pediatrica
- Alla fine della fase acuta
- In gravidanza e allattamento
Cura della cistite batterica in fase acuta
Cosa fare in caso di cistite batterica acuta?
- Analisi urina. La prima cosa da fare sarà quella di raccogliere 2 campioni di urina (possibilmente dalla prima minzione del mattino). Un campione servirà per effettuare uno stick urine che valuterà i parametri principali (leucociti, nitriti e ph). Se sono presenti leucociti e nitriti si tratta proprio di una cistite batterica. Se sono presenti leucociti, ma non nitriti si tratta di una cistite abatterica. Se sono presenti nitriti, ma non leucociti si tratta di una batteriuria asintomatica. Se non sono presenti nè leucociti, nè nitriti il problema non è vescicale.
Il secondo campione servirà per effettuare un'urinocoltura per sapere quale antibiotico è il più efficace nel caso in cui la terapia naturale si rivelasse inefficace. Consigliamo di tenere sempre in casa un contenitore sterile per raccogliere le urine da portare in laboratorio. Leggi nel forum come effettuare la raccolta urine nel modo corretto. - D-mannosio. E' uno zucchero naturale che si lega alle zampe dei batteri impedendogli di attaccarsi alle pareti vescicali. In questo modo vengono facilmente espulsi con le urine. Dopo aver svuotato la vescica assumi 1 grammo di D-mannosio. Solo dopo la prima assunzione prendi una seconda capsula dopo un'ora; in seguito sarà sufficiente una capsula ogni 3 ore per un totale di 6-8 capsule al giorno (leggi le istruzioni complete su come assumere mannosio). Non bere nulla nell'ora successiva all'assunzione di mannosio per consentire al mannosio di restare in vescica ed agire almeno un'ora. E' possibile inserire i 6 grammi nella bottiglia dell'acqua che berrai durante il giorno o nella tisana MEG (malva, gramigna ed equiseto). Se ti si svegli di notte per urinare assumi un'altra capsula.
Il D-mannosio non ha effetti collaterali, non viene metabolizzato e può essere assunto in gravidanza, in allattamento, dalle persone diabetiche e dai bambini. - Lavaggio vescicale. Dopo aver raccolto i campioni di urina inizia ad introdurre liquidi (acqua o tisana) dopo un'ora dall'assunzione di mannosio effettuando un lavaggio vescicale. Il lavaggio vescicale si effettua bevendo circa 50 ml di acqua ogni 15/20 minuti per un totale di 2/2,5 lt o più al giorno. Di notte bevi solo se ti svegli. Il continuo lavaggio vescicale impedisce ai batteri di ristagnare in vescica e di riprodursi.
- Urinare spesso. Il corpo umano è una macchina (quasi) perfetta: se in corso di cistite abbiamo stimolo frequente è giusto assecondarlo perché un motivo utile c'è. Infatti più a lungo le urine piene di batteri ristagneranno in vescica e più questi batteri avranno il tempo di riprodursi e aderire alle pareti vescicali alimentando la cistite. Importante quindi assecondare lo stimolo e urinare non appena lo avvertiamo (ad esclusione dell'ora successiva all'assunzione di D-mannosio).
- Antinfiammatori/antidolorifici. Gli antidolorifici/antinfiammatori aiutano a ridurre la sintomatologia fintantoché i batteri verranno sconfitti dagli antibiotici o dalle cure naturali. Tra i farmaci di sintesi il più usato è il Cistalgan (con funzione antispastica ed antidolorifica). Un'ottima alternativa naturale è il Purodefend Urto, che la nostra associazione ha fatto appositamente produrre, composto da sostanze antibiotiche naturali/immunostimolanti (curcuma, echinacea e lattoferrina), sostanze antinfiammatorie(betacariofilleni, curcuma), sostanze che rilassano la muscolatura ( boswellia) e l'acetilcisteina che scioglie i biofilm batterici.
- Tisana di malva, equiseto e gramigna (MEG). Malva, Gramigna ed Equiseto sono tre piante che abbiamo appurato essere determinanti nella cura della cistite in quanto hanno effetti antinfiammatori, antidolorifici e antispastici. Il D-mannosio si può sciogliere anche in questa tisana. I liquidi introdotti con la tisana rientrano nel conteggio dei 2 litri e mezzo da assumere nelle 24 ore. Puoi anche preparare 2 litri di tisana, sciogliere il D-mannosio all'interno e berla durante il giorno per assicurare una costante assunzione dei principi attivi contenuti. Leggi nel nostro Forum le esperienze con la tisana MEG. La nostra associazione ha fatto produrre una tisana MEG in gocce concentrate da diluire nell'acqua ovunque ci si trovi.
- Alcalinizzare le urine. Una soluzione acida che passa su una superficie infiammata può irritarla ancora di più (pensa al limone su un taglietto, o ad un cibo acido in uno stomaco sofferente di gastrite). Se alzi il pH delle urine avrai una soluzione vicina alla neutralità (7 è il valore neutro) e di conseguenza meno bruciori. In caso di ph basso (al di sotto del 6) puoi alcalinizzare con Basenpulver, Basentabs, Regobasic o semplicemente con la punta di un cucchiaino di Bicarbonato di sodio (un euro alla confezione al supermercato!). Leggi le nostre opinioni sugli alcalinizzanti.
- Acidificare le urine. Alcuni batteri sono ureasi positivi, cioè sono in grado di trasformare l'urea contenuta nell'urina in ammoniaca, che è fortemente alcalina, quindi l'urina avrà un ph elevato (7 o più). Solo in questi rari casi l'alcalinizzazione è sconsigliata. Sono ureasi postivi: lo Pseudomonas, il Proteus, la Morganella, il Providencia. Puoi acidificare con una dieta ricca di carboidrati e proteine o con prodotti specifici come l'Acidif.
- Urinare sul bidet. La cistite acuta è caratterizzata dal forte bruciore uretrale durante la minzione e soprattutto verso la fine. Per ridurre questo dolore è utile urinare nel bidet con il getto d’acqua calda puntato sull’uretra. Questo consente di diluire le sostanze irritanti presenti nelle urine e ridurre l'acidità in modo che l'urina provochi meno bruciore al passaggio sulla mucosa vulvare. Inoltre il calore dell'acqua aiuta a rilassare la muscolatura pelvica riducendo la contrazione involontaria del pubo-coccigeo.
- Manovra del dito. La manovra del dito è una tecnica che consente al D-mannosio di agire in uretra e aderire alle mucose uretrali per un tempo superiore a quello di una normale minzione. Infatti una minzione dura circa 10 secondi ed il mannosio contenuto nelle urine resta a contatto con le mucose uretrali per un tempo insufficiente ad eradicare i batteri qui presenti. Con la manovra del dito invece viene tappata l'uretra durante la minzione per 60 secondi e in questo modo l'urina piena di mannosio resta a contatto con le paretri uretrali per un tempo sufficiente, maggiore rispetto ad una normale minzione.
Questa manovra è utile anche per dilatare il canale uretrale in caso di stenosi (restringimento) causato da ipertono pelvico. - Calore. Per ridurre il dolore è utile l'applicazione di calore sulla zona pelvica, lombare e genitale. Il calore infatti rilassa la muscolatura riducendo la contrazione del pavimento pelvico, che contribuisce ad aumentare il dolore percepito. Il calore può essere applicato tramite scaldino elettrico, borsa dell'acqua calda, plaid caldo, bidet caldo, semicupi o altre fonti di calore.
- Rilassamento della muscolatura pelvica. Il rilassamento della muscolatura pelvica consente di ridurre il dolore. Puoi ottenerlo eseguendo regolarmente esercizi di Kegel Reverse e respirazione diaframmatica. Kegel reverse e respirazione diaframmatica se effettuati durante la minzione ti aiuteranno a ridurre la contrazione del muscolo e di conseguenza anche il dolore mentre urini.
- Dieta. Durante un attacco acuto di cistite consigliamo di abbondare con cibi alcalinizzanti, ridurre quelli acidificanti (come i cereali e i farinacei) ed evitare quelli ricchi di ossalati, che in ambiente acido formano cristalli irritanti per la mucosa urinaria. Per capire quali sono i cibi che accentuano i sintomi leggi: L'alimentazione in 6 punti.
- Sangue nelle urine. Talvolta si può notare la presenza di sangue nelle urine durante una fase acuta. Questa condizione si chiama ematuria e non deve spaventarti: la presenza di sangue nelle urine non è indice di gravità. La perdita di sangue infatti non è un'emorragia, ma la fuoriuscita di globuli rossi da piccoli capillari e tende a sparire nella stessa giornata in cui inizia. L'ematuria da cistite acuta avviene perché l'infiammazione fa sì che i vasi sanguigni si dilatino. Dilatandosi i pori presenti su di essa si ingrandiscono per fare uscire i leucociti e le sostanze che servono a combattere i batteri. Può capitare che questi pori si aprano un po' più del necessario e che facciano fuoriuscire anche i globuli rossi (più grandi dei leucociti), responsabili del colore rosso del sangue. Per questo motivo spesso i sintomi tendono a diminuire dopo un'ematuria.
- Antibiotico. Sarà necessario assumere antibiotici in questi casi:
- se dopo 3 o 4 giorni di cura naturale non ottieni nessun miglioramento
- se compare dolore al fianco, febbre elevata, stanchezza estrema e nausea
- se i sintomi anzichè migliorare peggiorano durante il trattamento naturale
E' consigliabile assumere l'antibiotico che nell'antibiogramma è risultato il più sensibile. Sono sconsigliate le penicilline (Aug***tin per esempio) poiché diversi studi hanno dimostrato che sono tra gli antibiotici che alterano maggiormente la flora batterica vaginale ed intestinale. Sconsigliati anche i fluorochinoloni (Lep***in e Cip***in, per esempio): una nota del 2019 dell AIFA infatti, a causa delle numerose segnalazioni di insorgenza di neuropatie in seguito all'assunzione di fluorochinoloni, ne ha sconsigliato l'utilizzo in caso di cistiti non complicate.
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Cura della cistite batterica acuta nei bambini
Cosa fare in caso di cistite batterica acuta nei bambini?
I bambini possono assumere mannosio, purché puro, in modo da non assumere altri componenti non testati in età pediatrica. Se il/la bambino/a pesa meno di 25 kg dovrà assumere 250mg di D-mannosio (dose approssimativa). Oltre i 25 kg di peso va bene una dose da 500mg. La frequenza e le modalità di assunzione sono le stesse degli adulti. La polvere di D-mannosio può essere versata in un bicchiere d'acqua (o nel biberon nel caso di bimbi molto piccoli). La polvere si scioglierà immediatamente e i bambini ne apprezzeranno il sapore perché piuttosto dolce.
Leggi nel forum come le altre mamme hanno affrontato la cistite dei loro bambini.
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Cura della cistite nei bambini.
Cura della cistite batterica acuta in gravidanza e allattamento
Cosa fare in caso di cistite acuta in gravidanza e allattamento?
La donna incinta o in allattamento può assumere mannosio, purché puro in modo da non assumere altri componenti non testati in gravidanza. La frequenza e le modalità di assunzione sono le stesse degli adulti. La terapia con mannosio può essere associata a prodotti naturali come da linee guida.
Leggi sul Forum le testimonianze di donne incinte che hanno assunto mannosio.
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Cura della cistite in gravidanza e allattamento
Cura della cistite batterica acuta e trattamento antibiotico
Cosa fare durante la terapia antibiotica?
Durante la cura antibiotica, per ridurre gli effetti collaterali ed aumentare l'efficacia dell'azione antimicrobica, seguire questi consigli:
- Utilizzare prodotti contenenti GAG (tipo Purorepair GAG) per riparare le pareti vescicali, come descritto nel protocollo Miriam.
- Ripristinare la flora batterica vaginale e intestinale assumendo oralmente fermenti lattici ed applicando localmente lattobacilli, come descritto nel protocollo Miriam.
- Assumere antibatterici naturali (lattoferrina, piperina, curcuma, acetilcisteina, ecc) per incrementare l'azione antibatterica dell'antibiotico, per sfiammare la vescica e per ridurre il dolore.
- Non interrompere la cura antibiotica all'eventuale miglioramento dei sintomi: potrebbe creare resistenze future.
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Recidive della cistite batterica acuta
Cosa fare quando finisce l'attacco acuto?
Quando l'attacco acuto passa, scalare molto molto gradualmente il D-mannosio fino ad arrivare a 3 capsule al giorno. A questo punto si può sospendere sia il D-mannosio puro che gli antibatterici/antinfiammatori/antidolorifici e passare ai soli GAG per riparare le pareti vescicali e togliere i residui di infiammazione. Continuare con 3 dosi fino alla totale scomparsa dei sintomi e scalare gradualmente.
A distanza di 15 gg ripetere l'urinocoltura per verificare situazione vescicale e, in caso si fosse effettuata una terapia antibiotica, il tampone vaginale per valutare lo stato della flora lattobacillare.
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Scopri come affrontare e risolvere la cistite cronica/ricorrente.
- Scritto da Rosanna Piancone
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- Cistite.info APS Onlus
Per sconfiggere definitivamente la Cistite devi prima capire di che tipo di cistite soffri. Non esiste infatti una sola cistite, ma ne esistono diversi tipi ed ognuna di esse è dovuta a cause differenti. Solo individuando la reale causa potrai curare la cistite con rimedi naturali, altrimenti continuerai a trattare solo i sintomi e il problema si ripresenterà. Fondamentali per capire la natura della tua cistite è lo stick urine o l'esame urine. La presenza di nitriti è indice di infezione batterica, mentre la presenza di leucociti è indice di irritazione vescicale (che non necessariamente è dovuta a batteri). Se non hai nè leucociti, nè nitriti nelle urine probabilmente il tuo problema non è vescicale, ma potresti soffrire di vulvodinia, ipertono del pavimento pelvico, neuropatia pelvica, endometriosi, ...
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Cistite batterica acuta
La cistite batterica è caratterizzata dalla presenza di batteri nelle urine (urinocoltura positiva con una carica maggiore di 100000 UFC – Unità Formanti Colonie). Nello Stick urine o nell'esame delle urine saranno presenti nitriti e leucociti. Molto dolorosi saranno i sintomi vescicali: urgenza, frequenza, dolore alla minzione (stranguria), peso vescicale (tenesmo).
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Cistite cronica o ricorrente
La cistite cronica o ricorrente è una cistite (di solito batterica) che si ripresenta 3-6 volte (o più) nell'arco di un anno. Solitamente dopo molti mesi di recidive i sintomi tendono a non scomparire del tutto tra un attacco acuto e quello successivo, anche in assenza di batteri nelle urine. Nello stick delle urine inizialmente sono presenti nitriti e leucociti in fase acuta, ma col passare del tempo possono negativizzarsi entrambi.
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Approfondimento: come curare la cistite cronica - ricorrente
Cistite post coitale/da luna di miele
La cistite da luna di miele è un'infezione delle vie urinarie dovuta al trauma meccanico a cui vulva, uretra e vagina sono sottoposte durante i rapporti sessuali e al quale segue quello che comunemente viene chiamato "bruciore intimo".
La muscolatura contratta infatti restringe l'introito vaginale causando attrito durante la penetrazione, che provoca microtraumi alla mucosa vulvo-vaginale in cui si rifugeranno i batteri colonizzando la vagina. Da qui andranno ad invadere le vie urinarie risalendo in 24/72 ore lungo la vulva e l'uretra, fino alla vescica. Per questo motivo i sintomi vescicali che non insorgono subito dopo il rapporto sessuale, ma dopo uno o due giorni.
La cistite da luna di miele è caratterizzata dalla presenza di leucociti nello Stick urine e da sintomi uguali alla cistite batterica: urgenza, frequenza, dolore alla minzione (stranguria), peso vescicale (tenesmo). Batteri e nitriti non necessariamente sono presenti.
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Approfondimento: come curare la cistite da luna di miele
Cistite interstiziale
La cistite interstiziale è una sindrome cronica non dovuta a batteri, caratterizzata dalla distruzione progressiva della parete vescicale, che può presentare punti sanguinanti (glomerulations) o vere e proprie lesioni (ulcere di Hunner). L'assottigliamento della parete vescicale è dovuta all'infiammazione cronica e alla compromissione dello strato protettivo di GAG, che ricopre la vescica rendendola ipersensibile ad ogni stimolo (doloroso, acido, tattile, termico, alimentare, ecc). I sintomi caratteristici della PBS/CI sono: capacità vescicale minore di 350cc, urgenza urinaria (già a 100ml di riempimento vescicale), frequenza superiore alle 7 minzioni in 12 ore diurne e superiore alle 2 minzioni notturne, dolore vescicale al riempimento, che migliora con lo svuotamento. Nelle urine sono assenti sia batteri che nitriti. Possono essere presenti leucociti e sangue.
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Cistite senza cistite (batteriuria asintomatica)
Col termine “batteriuria asintomatica” si intende la presenza di batteri nelle urine in assenza di sintomi. Le urine si presenteranno torbide, maleodoranti e cariche di batteri e nitriti (indice di infezione). Saranno assenti i leucociti (indice di infiammazione). Senza infiammazione non ci sarà danno vescicale, quindi non ci saranno sintomi.
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Cistite senza batteri - cistite a urine sterili - cistite abatterica
La cistite abatterica è una cistite non provocata da batteri, ma da altre cause. I sintomi sono identici a quelli della cistite batterica (urgenza, frequenza, dolore alla minzione, peso vescicale), ma nelle urine sono assenti i nitriti. L'urinocoltura è negativa. Possono essere presenti molti leucociti. Se non ci sono leucociti la causa del dolore non è urologica, ma va ricercata in altri apparati. Potresti infatti soffrire di vulvodinia, ipertono del pavimento pelvico, neuropatia pelvica, endometriosi, ...
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Approfondimento: come curare la cistite abatterica
- Scritto da Rosanna Piancone
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- Cistite.info APS Onlus
La cistite cronica o ricorrente è una cistite (di solito batterica) che si ripresenta 3-6 volte nell'arco di un anno.
La cura tradizionale della cistite si basa sulla terapia antibiotica. Gli antibiotici però, oltre a distruggere i patogeni distruggono anche i batteri buoni, utili a rinforzare il sistema immunitario. Ciò non fa che aumentare la probabilità che si sviluppino recidive e infezioni da candida, poiché l'antibiotico non è efficace contro i funghi, che restano gli unici superstiti alla terapia, in grado di riprodursi indisturbati.
Un approccio più efficace deve invece ripristinare le difese e gli equilibri persi e puntare su vari aspetti dell'organismo per spezzare definitivamente il circolo vizioso ormai instaurato.
Per aiutarti a gestire i fattori scatenanti della cistite cronica e a ripristinare le tue difese abbiamo sintetizzato ciò che puoi fare in un pratico schema.
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Una volta debellato l'attacco acuto (leggi le Linee guida in caso di cistite acuta) sarà fondamentale adottare una serie di rimedi naturali per ridurre la possibilità che si ripresenti. Di seguito trovi una lista di consigli utili a rinforzare le tue difese e ridurre i fattori di rischio:
- Cura con D-mannosio
- Muscolatura pelvica
- Cura con GAG
- Lubrificante vaginale
- Cura con antibiotici naturali
- Stipsi
- Urinare spesso
- Flora batterica
- Idratazione
- Detergenti intimi
- Alimentazione sana
- Mucosa genitale
- Alcalinizzazione
Cura della cistite cronica con il D-mannosio
Come assumere D-mannosio per evitare cistiti ricorrenti
Il D-mannosio è uno zucchero estratto dalla corteccia di alberi a legno duro (betulla) che si lega alle zampe dei batteri impedendogli di attaccarsi alle pareti vescicali. Questi batteri, liberi e fluttuanti nelle urine, vengono poi eliminati col flusso urinario. Senza adesione alla vescica, i batteri non possono scatenare infiammazione. Senza infiammazione non c'è danno vescicale, senza danno vescicale non ci sono sintomi. In questo caso la cistite si trasforma in batteriuria asintomatica, che essendo innocua non va trattata.
Assumere regolarmente D-mannosio anche al di fuori delle fasi acute rende innocui i batteri potenzialmente patogeni e ne facilita una costante eliminazione. Consigliamo di assumere 3 grammi al giorno di D-mannosio puro per il primo mese, scalando poi gradualmente quando i sintomi migliorano.
Convenzioni per i soci
In commercio esistono svariate marche di prodotti contenenti D-mannosio (Kistinox, Urogyn, Melura, Delturil, Ausilium, Legnani, Waterfall, Dimann, Monnocist, Cystoman, ecc.). La nostra associazione ha fatto produrre appositamente per le nostre patologie un mannosio purissimo (Puroman) privo di sostanze potenzialmente nocive (metalli pesanti, pesticidi, conservanti, edulcoranti, aromi, ecc).
Il D-mannosio puro può essere somministrato anche ai bambini e alle donne in gravidanza.
Cos'è il D-mannosio
Ripristinare lo strato di GAG
Come rinforzare la parete vescicale per evitare cistiti ricorrenti
Le cellule della parete vescicale sono ricoperte da GAG (GlucosAminoGlicani), che la rendono impermeabile e impenetrabile, proteggendo gli strati cellulari sottostanti (più fragili, immaturi e sensibili) dall'aggressione dell'acidità urinaria, dei batteri e delle sostanze irritanti presenti nell'urina. Le continue cistiti alterano questo strato facendo perdere alla vescica questa importante difesa. Sarà necessario quindi ripristinare lo stato di GAG con integratori appositi per rendere la vescica meno aggredibile e i batteri più innocui.
Consigliamo l'assunzione di integratori a base di acido ialuronico a basso peso molecolare (riconoscibile negli ingredienti come "acido ialuronico idrolizzato" o "hydrolyzed hyaluronic acid"), molto più assimilabile e quindi più efficace.
Cosa sono i GAG (GlucosAminoGlicani)
Antibiotici naturali
Quali antibiotici naturali si possono assumere per evitare cistiti ricorrenti?
Finché le tue difese non saranno ripristinate sarà utile proteggere la tua vescica da eventuali attacchi batterici attraverso l'utilizzo di un antimicrobico naturale. Diverse sono le sostanze naturali con elevato potere antimicrobico: aglio, curcuma, pepe, bromelina, lattoferrina, ecc.
La nostra associazione ha fatto produrre appositamente per chi soffre di cistite il Purodefend Urto, composto da apolattoferrina (proteina presente nel latte materno, che protegge il neonato dalle infezioni), NAC (Acetilcisteina, che scioglie i biofilm batterici, ossia gli scudi che candida e batteri creano per ripararsi da antibiotici ed anticorpi), Curcuma (con azione antinfiammatoria, antibiotica ed antidolorifica), Pipenig (ricco di cariofilleni, che agiscono sui recettori endocannabinoidi togliendo il dolore come la cannabis, ma senza effetti psicoattivi), bromelina (antinfiammatoria), echinacea (per stimolare il sistema immunitario). Consigliamo l'assunzione di 2 capsule al giorno per il primo mese, per poi scalare gradualmente quando i sintomi scompaiono.
Urinare spesso
Evitare il ristagno dei batteri in vescica
Più a lungo le urine piene di batteri ristagneranno in vescica e più questi batteri avranno il tempo di riprodursi e aderire alle pareti vescicali provocando uletiori episodi di cistite. Importante quindi urinare regolarmente ad intervalli non troppo lunghi (ogni 3-4 ore) per evitare questo ristagno.
Idratazione
Lavare la vescica per scongiurare nuovi episodi di cistite
Bere per lavare la vescica è fondamentale in quanto impedisce i batteri di ristagnare in vescica. Il lavaggio vescicale si effettua bevendo poco e spesso (circa 50 ml di acqua ogni 15/20 minuti, per un totale di 2 litri/2 litri e mezzo al giorno). Il continuo lavaggio vescicale va effettuato non solo in fase acuta, ma anche al di fuori di essa per prevenire la recidiva, meglio se effettuato con tisana di malva, gramigna ed equiseto + D-mannosio.
Alimentazione sana
Prevenire la cistite cornica o ricorrente con l'alimentazione
Una sana alimentazione ti consentirà di ridurre l'infiammazione generale e quindi anche quella vescicale. Oltre a ridurre zuccheri, carboidrati, cibi raffinati e preconfezionati, è importante abbondare con cibi alcalinizzanti, ridurre quelli acidificanti ed evitare quelli ricchi di ossalati. Per capire quali sono i cibi che accentuano i sintomi leggi l'approfondimento.
Leggi di più: L'alimentazione in 6 punti.
Alcalinizzare le urine
Come alcalinizzare le urine per evitare lesioni allo strato di GAG
Una soluzione acida che passa su una superficie infiammata la irrita ancora di più andando a lesionare ulteriormente lo strato di GAG già compromesso dalle continue recidive. L'alcalinizzazione inoltre impedisce agli ossalati di aggregarsi e formare cristalli (irritanti sulle mucose) o calcoli. In commercio puoi trovare validi prodotti alcalinizzanti: Regobasic, Basentabs, basenpulver, o semplicemente Bicarbonato di sodio.
Scopri come alcalinizzare facilmente le urine
Rilassare la muscolatura pelvica contratta
Come rilassare la muscolatura pelvica per evitare cistiti croniche o ricorrenti
Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli attraverso il quale passano anche l'uretra ed i nervi che modulano le azioni e le percezioni della vescica. Se questa muscolatura è contratta l'uretra resterà chiusa impedendo alla vescica di svuotarsi completamente, inoltre andranno in tilt tutti gli stimoli sensoriali provenienti dalla vescica e quelli motori diretti alla vescica.
E' possibile trattare la contrattura pelvica da sole a domicilio, ma è comunque consigliabile rivolgersi ad un professionista competente (cerca il professionista più vicino a te), che possa insegnarti ad effettuare i vari esercizi in maniera corretta e che possa effettuare trattamenti più specifici. Il magnesio assunto per bocca contribuisce al rilassamento muscolare (Per esempio Magnesio Supremo), così come l'applicazione sul basso addome di magnesio spray.
Approfondimento: come rilassare la muscolatura pelvica.
Lubrificante vaginale
Lubrificare per evitare ulteriori lesioni alla parte vaginale
Durante i rapporti sessuali consigliamo di utilizzare sempre un lubrificante vaginale in caso si soffra di cistite post coitale (o da luna di miele). Questo ridurrà l'attrito e le microlesioni, dando meno possibilità ai batteri di proliferare in vagine e dare vita a cistiti ricorrenti o croniche. Molti dei prodotti in commercio però sono molto irritanti per le mucose delicate. Esistono creme studiate apposta per lenire, idratare e cicatrizzare la mucosa genitale.
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Stipsi e cistite cronica o ricorrente
Il ristagno fecale può portare a nuovi episodi di cistite
Il ristagno fecale nell'ampolla rettale aumenta le dimensioni delle feci e le rende molto dure. Le feci grosse e dure possono schiacciare il nervo pudendo, che decorre parallelamente al canale rettale. Il nervo pudendo innerva gli organi genitali e la vescica: la sua compressione provocherà sintomi simili alle infezioni urinarie e alle infezioni vaginali. Importante quindi regolarizzare la funzionalità intestinale e riequilibrare la flora batterica con fermenti lattici (Nutriflor, X-Flor, Flormidabil, Vls#3), dieta ricca di fibre, abbondante idratazione, attività motoria quotidiana.
Leggi sul nostro forum il protocollo per la stipsi
Flora batterica vaginale
Una flora batterica sana aiuta a prevenire la cistite cronica o ricorrente
Per evitare cistiti croniche o ricorrenti è fondamentale ripristinare la flora batterica vaginale attraverso l'introduzione vaginale di lattobacilli (Gynocanesflor o Normogyn i più tollerati) o più semplicemente di yogurt intero naturale privo di zuccheri (leggi nel forum come applicarlo). Per ripristinare la flora batterica vaginale negli anni abbiamo messo a punto un protocollo molto tollerato e composto da prodotti naturali. Per evitare la citolisi (l'eccesso di lattobacilli) prima di introdurre fermenti lattici assicurati di esserne carente attraverso gli stick per la valutazione del ph vaginale.
Ricevi gratis il protocollo Miriam per ripristinare la flora batterica vaginale
Scopri di più sul protocollo Miriam per ristabilire la tua flora batterica vaginale
Detergenti intimi
I detergenti facilitano nuovi episodi di cistite
Ti consigliamo di utilizzare i detergenti intimi solo per detergere la zona anale dopo la defecazione, preferendo la sola acqua per l'igiene quotidiana dei genitali. Il detergente, anche il più delicato, altera il ph vaginale mettendo a rischio la sopravvivenza della flora batterica benefica. Inoltre i tensioattivi contenuti nel detergente asportano meccanicamente sia la flora batterica rimanente, sia le importantissime secrezioni vaginali ricche di sostanze antibatteriche. L'eliminazione di questi elementi toglie un'importante difesa che se ci fosse impedirebbe ai batteri il passaggio dall'ano alla vescica.
Utilizza il detergente intimo sui genitali solo dopo i rapporti e durante le mestruazioni, preferendo un detergente a base di D-mannosio e con ph fisiologico.
Testimonianze di chi ha eliminato i detergenti intimi.
Mucosa genitale
Proteggi la mucosa genitale per evitare cistite croniche o ricorrenti
Per risolvere il problema delle cistiti ricorrenti bisognerà rinforzare anche il tessuto genitale per far sì che non diventi un ricettacolo batterico. Per far questo bisognerà eliminare tutto ciò che è potenzialmente irritante: gli assorbenti sintetici e i salvaslip (sostituiscili con quelli di cotone lavabili o monouso o con la coppetta mestruale), i perizoma, gli indumenti intimi sintetici e colorati, i pantaloni stretti o con cavallo aderente, le terapie ormonali estro-progestiniche (pillola, cerotto, spirale, anello, ecc) preferendo metodi contraccettivi naturali (profilattico, metodo sintotermico, Babycomp). Per rinforzare la mucosa genitale puoi applicare creme emollienti e lenitive (Puronerv oleogel, vitamina E spray, olio Vea, Panthenol 5% tra le più tollerate).
Approfondimento: Consigli comportamentali in caso di fragilità vulvare.
- Scritto da Rosanna Piancone
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La cistite abatterica è una cistite non provocata da batteri, ma da altre cause. I sintomi sono identici a quelli della cistite batterica (urgenza, frequenza, dolore alla minzione, peso vescicale), ma nelle urine sono sempre assenti i nitriti. L'urinocoltura è negativa. Possono essere presenti molti leucociti e sangue. Se non ci sono leucociti la causa del dolore non è urologica, ma va ricercata al di fuori delle vie urinarie.
Nella tabella di seguito è rappresentato uno schema di trattamento, che ti riassume, giorno per giorno cosa assumere, come e quando.
Ricevi gratis lo schema di cura della cistite abatterica
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A causa dei protocolli medici, attenti alla riduzione della spesa sanitaria, spesso l'antibiotico viene prescritto senza un'urinocoltura che accerti la reale presenza di batteri e tropo spesso purtroppo, nonostante l'urinocoltura negativa.
Testimonianze
"Dopo una marea di urinoculture negative (...) mia madre mi portò dal suo ginecologo. Credo che per morire gli basti uno solo dei mille accidenti che gli ho mandato. Mi visita, mi dice che sono tutta infiammata, che ho un uretrite, che è difficilissima da curare perchè servono parecchi antibiotici... mi da 3 ANTIBIOTICI da prendere uno di seguito all'altro. Non ricordo i nomi, la prima settimana uno per bocca, un altro sempre per bocca le seconda, la terza iniezioni di antibiotico!!
Non vi sto a dire come stavo alla fine... debolezza, giramenti di testa... ma soprattutto i miei sintomi erano peggiorati.”
Lorina 27/09/2009 (cistite.info)
In realtà la cistite può essere provocata da decine di cause non batteriche che giustificano l'inefficacia dell'antibiotico: intolleranze a cibi o bevande, rapporti sessuali, calcoli e renella, autoimmunità, ph troppo acido, endometriosi vescicale, cistite interstiziale.
Questi fattori causano uno stato di irritazione ed infiammazione simile a quello generato dall'attacco batterico. Ciò che genera dolore infatti è l'infiammazione che la vescica attua per difendersi dall'aggressione. Che siano batteri, acidità o altre sostanze irritanti, l'infiammazione conseguente è la stessa e quindi anche la sintomatologia sarà simile. In questo caso risulteranno leucociti nello stick delle urine.
Ciò che va combattuto quindi non è il batterio (con l'antibiotico), ma le cause che generano infiammazione. Dovremo quindi evitare l'acidità urinaria tramite alcalinizzanti orali e una corretta alimentazione, rinforzare le pareti vescicali con integratori a base di GAG (Purorepair GAG Plus, per esempio) assumere antinfiammatori possibilmente naturali, bere tisane lenitive (malva. gramigna ed equiseto) e prevenire eventuali infezioni batteriche (tramite D-mannosio).
Convenzioni per i soci
Se invece non ci sono leucociti nelle urine è possibile che la causa della sintomatologia sia dovuta a patologie e disturbi non urologici (molto più comuni di quanto si creda) che provocano una sintomatologia simile a quella della cistite: la vulvodinia, la contrattura della muscolatura pelvica, la neuropatia pelvica.
Diventa quindi fondamentale riconoscere a trattare queste patologie per eliminare la sintomatologia di base.
Un discorso a parte va fatto per i pochissimi falsi negativi, ovvero per quei casi in cui l'urinocoltura non evidenzia la presenza di batteri, sebbene questi in realtà ci siano.
In questo caso andrà seguita la stessa cura della cistite batterica.
Ricevi gratis lo schema di cura della cistite acuta
- Scritto da Rosanna Piancone
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NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITA’ REGOLATORIE EUROPEE E L’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)
Aprile 2019
Antibiotici chinolonici e fluorochinolonici per uso sistemico e inalatorio - Rischio di effetti indesiderati invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti e restrizioni d’uso
Gentile Dottoressa/Egregio Dottore,
i titolari dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio degli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici, in collaborazione con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), desiderano informarla di quanto segue:
Riassunto
- Sono state segnalate con gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso.
- Di conseguenza, sono stati rivalutati i benefici ed i rischi di tutti gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici e le loro indicazioni nei paesi dell’UE.
- I medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico verranno ritirati dal commercio.
- Non prescriva questi medicinali:
- per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti (quali faringite, tonsillite e bronchite acuta);
- per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori;
- per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica);
- per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l’esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO, la rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati;
- ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi ad un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico. - Prescriva questi medicinali con particolare prudenza agli anziani, ai pazienti con compromissione renale, ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo solido ed a quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi, poiché il rischio di tendinite e rottura di tendine indotte dai fluorochinoloni può essere maggiore in questi pazienti. Dev’essere evitato l’uso concomitante di corticosteroidi con fluorochinoloni.
- Informi i pazienti d’interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli.
Dati disponibili sulla sicurezza
L’EMA ha riesaminato gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici per uso sistemico ed inalatorio per valutare il rischio di reazioni avverse gravi e persistenti (che durano mesi o anni), invalidanti e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso.
Le reazioni avverse gravi a carico del sistema muscoloscheletrico includono tendinite, rottura del tendine, mialgia, debolezza muscolare, artralgia, gonfiore articolare e disturbi della deambulazione.
Gli effetti gravi a carico del sistema nervoso periferico e centrale includono neuropatia periferica, insonnia, depressione, affaticamento e disturbi della memoria, oltre che compromissione della vista, dell’udito, dell’olfatto e del gusto.
Sono stati segnalati soltanto pochi casi di queste reazioni avverse invalidanti e potenzialmente permanenti, ma è verosimile una sotto-segnalazione. A causa della gravità di tali reazioni in soggetti fino ad allora sani, la decisione di prescrivere chinoloni e fluorochinoloni dev’essere presa dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi in ogni singolo caso.
Le informazioni sul prodotto dei medicinali contenenti fluorochinoloni verranno aggiornate con queste nuove informazioni. Le informazioni sui prodotti contenenti fluorochinoloni sono state recentemente aggiornate anche con l'aggiunta del rischio di aneurisma aortico e di dissezione aortica.
Altre informazioni
Per ulteriori dettagli si rimanda alla rassegna EMA e alle informazioni sul prodotto che verranno aggiornate sulla Banca Dati Farmaci dell’ AIFA.
Invito alla segnalazione
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
L’AIFA coglie l’occasione per ricordare a tutti gli Operatori Sanitari l’importanza della segnalazione delle sospette reazioni avverse da farmaci, quale strumento indispensabile per confermare un rapporto beneficio rischio favorevole nelle reali condizioni di impiego. Le segnalazioni di Sospetta Reazione Avversa da farmaci devono essere inviate al Responsabile di Farmacovigilanza della Struttura di appartenenza dell’Operatore stesso, oppure direttamente online sul sito www.vigifarmaco.it seguendo la procedura guidata. La presente Nota Informativa viene anche pubblicata sul sito dell’AIFA (www.agenziafarmaco.it) la cui consultazione regolare è raccomandata per la migliore informazione professionale e di servizio al cittadino.
Leggi la nota sul sito dell'agenzia del farmaco
Approfondimento: Come curare la cistite in maniera naturale
Nonostante la nota del 2019 i recenti dati (EUPAS37856) hanno rilevato che i fluorochinoloni continuano a essere prescritti al di fuori degli usi raccomandati. L'AIFA emette quindi un richiamo in cui ribadendo alla classe medica le restrizioni significative all'uso di questi medicinali per via del rischio di reazioni avverse gravi, invalidanti e potenzialmente irreversibili che interessano gli apparati muscoloscheletrico, nervoso, psichiatrico e sensoriale.
Approfondimento: Leggi il richiamo AIFA del 2023
- Scritto da Rosanna Piancone
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Col termine “batteriuria asintomatica” si intende la presenza di batteri nelle urine in assenza di sintomi. Le urine si presenteranno torbide, maleodoranti e cariche di batteri e nitriti (indice di infezione). Saranno assenti i leucociti (indice di infiammazione). Senza infiammazione non ci sarà danno vescicale, quindi non ci saranno sintomi.
L'assenza di sintomi può essere dovuta sia alle difese del tuo organismo che sono in grado di tenere a bada questi batteri, sia alla scarsa virulenza di questi batteri (alcuni batteri non hanno capacità adesive; non riuscendo ad attaccarsi alle pareti vescicali vengono espulsi col flusso urinario senza avere il tempo e la possibilità per provocare infiammazione).
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Moltissime persone asintomatiche vengono trattate con antibiotici nel vano (e dannoso) tentativo di eliminare i batteri.
Diversi studi mettono in evidenza che il nostro corpo è in grado di difendersi dai batteri presenti, che è difficile la trasformazione di una batteriuria sintomatica in cistite sintomatica, che è ancor più rara la trasformazione in pielonefrite, che la terapia antibiotica è sconsigliata non solo in quanto inutile, ma soprattutto perché dannosa: può creare resistenze, alterare la flora batterica vaginale ed intestinale (che ci protegge dagli attacchi batterici) aumentando il rischio di contaminazione vescicale da parte di batteri realmente patogeni.
Di conseguenza la batteriuria asintomatica non va trattata (pena l'insorgenza di una reale cistite sintomatica) se non in casi particolari come il trapianto renale. Si può essere portatori di batteriuria asintomatica per mesi, per anni o per tutta la vita, senza mai sviluppare infiammazione, sintomi e danni.
Nel manuale Merck per medici si legge:
“Nella batteriuria asintomatica non trattata, i microrganismi (specialmente l’E. coli) perdono la loro virulenza e diventano estremamente sensibili all’effetto battericida del plasma umano normale. La presenza di grandi quantità di batteri nelle urine, pertanto, può esercitare un’azione protettiva contro la batteriuria sintomatica causata da ceppi microbici più virulenti.”
L'unico accorgimento utile è quello di assumere regolarmente D-mannosio 2 o 3 volte al giorno per eliminare le cariche eccessive e per evitare che eventuali batteri più aggressivi possano aderire alle pareti vescicali e scatenare sintomatologia dolorosa.
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Poiché è evidente che le proprie difese sono sufficienti a tenere a bada questi batteri non sarà necessario utilizzare un prodotto a base di mannosio, che contenga anche sostanze immunostimolanti o ricostruttive, ma basterà del semplice D-mannosio puro assunto regolarmente a normali dosaggi (500mg), come riportato nello schema.
Convenzioni per i soci
Dopo 4 settimane di trattamento col mannosio (3 cp/die) ripeti l’urinocoltura: se la carica è diminuita passa a 2 cp al giorno, se è stabile continua con 3cp.
Dopo 8 settimane ripeti l’urinocoltura: se la carica è aumentata riparti con 3 cp al giorno, se è diminuita continua con 2 cp al giorno, se è negativa sospendi il trattamento gradualmente come da schema.
Qualora dovesse ripresentarsi batteriuria riparti dalla prima settimana con 3 cp al giorno.
Per ridurre la carica batterica è importante bere poco e spesso (50ml ogni 20 minuti circa) e non trattenere le urine per più di 4 ore durante il giorno.
- Scritto da Rosanna Piancone
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